[ Dicembre 28, 2022 by admin 0 Comments ]

La cybersecurity come funzione strategica sulla strada della ripresa

I Ceo pianificano la ripartenza, ma da quanto emerge dal “CEO Outlook 2022” di Kpmg, si reputano ancora impreparati a fronteggiare gli attacchi cyber. L’analisi di Lamberto Ioele

Pandemia, tensioni geopolitiche, pressioni inflazionistiche e difficoltà sui mercati finanziari sono tra i fattori che si sono susseguiti in breve tempo e che stanno caratterizzando il contesto in cui operano le aziende, mettendo a dura prova l’ottimismo dei loro ceo. Per questo, oggi, le sfide socio-economiche si configurano come le principali preoccupazioni dei leader aziendali.

Tuttavia, da quanto emerge dalla survey di KPMG – ‘KPMG 2022 CEO Outlook’, – che coinvolge 1.300 ceo delle più grandi aziende al mondo – i ceo si dimostrano ancora ottimisti riguardo all’andamento delle proprie aziende e alle prospettive di crescita economica di lungo termine: nel prossimo anno, più di 8 ceo su 10 a livello globale (86%) prevedono l’arrivo di una fase recessiva, ma il 58% si aspetta che questa sarà lieve e breve.

In tale contesto, seppure nell’attuale momento storico altri rischi figurino tra le principali preoccupazioni dei ceo globali, la continua e rapida evoluzione dell’ambiente tecnologico-informatico fa sì che il 77% dei leader consideri la sicurezza informatica una funzione strategica e un potenziale vantaggio competitivo.

Alla luce dell’attuale incertezza geopolitica, la preoccupazione per gli attacchi informatici aziendali per molti ceo (73%) è in aumento rispetto agli anni precedenti (61% nel 2021). Inoltre, cresce la consapevolezza da parte dei leader delle organizzazioni (tre ceo su quattro) che la protezione dell’ecosistema di partner e della supply chain sia importante tanto quanto la costruzione delle difese informatiche interne.

La crescente esperienza sul campo nell’affrontare le sfide lanciate dai cyber criminali sta fornendo ai ceo un quadro sempre più chiaro di quanto le organizzazioni siano preparate o impreparate ad affrontare eventi cyber.

Da quanto riportato nella survey, è raddoppiata rispetto al 2021 la percentuale di ceo che riconosce di essere poco preparata a gestire un attacco informatico, il 24% nel 2022, rispetto al 13% del 2021.

Gli attacchi informatici nel mondo sono in continuo aumento ed il loro livello di gravità crescente ne rende spesso complessa la rilevazione. Inoltre, le nuove modalità̀ di attacco dimostrano che i cyber criminali utilizzano tecniche altamente sofisticate e possono contare su vere e proprie bande organizzate che collaborano a globalmente.

Pertanto, è fondamentale per le organizzazioni essere preparate ad ogni evenienza e strutturare una strategia di difesa proattiva volta a rafforzare la postura di sicurezza e garantire la continuità aziendale al verificarsi di attacchi cyber.

Il cauto ottimismo che emerge dai risultati della survey è dovuto al fatto che i dirigenti, nell’affrontare e superare le turbolenze che hanno caratterizzato i mercati negli ultimi due anni, hanno maturato una maggior fiducia nella resilienza delle loro aziende, hanno imparato a destreggiarsi in uno scenario profondamente volatile e si sono concentrati sulla mitigazione dei crescenti rischi e delle incertezze del contesto. Tecnologia, talenti e ESG saranno dunque i driver di crescita per riuscire a cogliere opportunità anche in uno scenario complesso come quello attuale.